Comunità Energetiche Rinnovabili: nuovi incentivi e risparmi
                                       

Comunica Energetiche Rinnovabili (CER) di produzione, autoconsumo e condivisione locale: nuove regole e incentivi, accesso più ampio, risparmi in bolletta.
L’11 aprile 2022, il GSE ha pubblicato le regole aggiornate per costituirsi in Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), associazioni di autoproduzione locale che in questo modo possono ottenere forti risparmi in bolletta energetica fino al 25% per le utenze domestiche e condominiali e fino al 20% in caso di PMI e distretti artigiani.Non solo: le CER consentono l’accesso a specifici incentivi alle Rinnovabili.
Comunità Energetiche Rinnovabili
Le CER che permettono, anche a piccole imprese e consumatori privati, di diventare produttori di energia green (anche tramite l’impiego di sistemi di accumulo) per auoconsumo collettivo e la condivisione a livello locale. La tariffa incentivante per la promozione dell’autoconsumo collettivodi energie rinnovabili è anche cumulabile con il Superbonus al 110% nei limiti di legge.
In base al nuovo regolamento del GSE pubblicato l’11 aprile 2022, possono partecipare alle CER tutti i consumatori persone fisiche, compresi gli azionisti o i membri che possono esercitare anche poteri di controllo. Oltre ai condomini, possono essere inclusi anche soggetti che operano in ambito commerciale o industriale collocati in pertanto poli logistici, interporti, centri commerciali o distretti industriali, che vengono assimilati ai supercondomini, senza contare scuole ed enti locali.
Grazie all'entrata in vigore del decreto-legge 162/19 (articolo 42bis), i consumatori di energia elettrica possono associarsi per produrre l’energia elettrica localmente, tramite fonti rinnovabili, e poi condividerla in base al proprio fabbisogno.
Una comunità energetica riunisce, in modo totalmente aperto e volontario, un gruppo di autoconsumatori di energia elettrica, siano essi persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali.
Ogni comunità energetica è accomunata da uno stesso obiettivo condiviso: autoprodurre e fornire energia rinnovabile a prezzi accessibili ai propri membri.
I membri della comunità energetica sono protagonisti attivi nella gestione dei flussi energetici e godono non solo di una relativa autonomia energetica ma anche dei relativi benefici economici.
Ogni membro consuma ciò di cui ha bisogno e immette in una rete locale l’energia in esubero per scambiarla con gli altri membri della comunità oppure accumularla e restituirla alle unità di consumo nel momento più opportuno.
Nuove regole CER 2022
La normativa di rifermento è al momento il DL 162/19 (articolo 42-bis) con provvedimenti attuativi, tra cui la delibera ARERA 318/2020/R/eel e il Decreto MiSE del 16 settembre 2020. Fino alla pubblicazione dei nuovi provvedimenti che recepiscono la direttiva europea RED II (previsti dal Dlgs 199/2021 di recepimento della direttiva 2018/2001/Ue), si applica la disciplina del decreto Milleproroghe 2020, che definisce regole e incentivi.
Incentivi Rinnovabili alle CER
Le domande per i contributi riservati alle comunità energetiche e di autoconsumo collettivo si inoltrano dal sito web del GSE, dove sono indicati requisiti, modalità di accesso, schema di contratto e tempi di erogazione degli incentivi, riconosciuti per 20 anni secondo la seguente tariffa per l’energia autoconsumata:
In attesa che entro fine giugno 2022 il Ministero della Transizione Ecologica e l’ARERA aggiornino i meccanismi di incentivazione e le restituzioni tariffarie previsti dal DL 162/2019, al momento gli iscritti a una comunità energetica ottengono complessivamente un beneficio di circa 179 €/MWh, con un ritorno dell’investimento stimato in pochi anni. Questa cifra è ottenuta dalla somma:
1 Della tariffa premio di 110 €/MWh sull’energia condivisa nella comunità, fissa
per 20 anni.
2 Della restituzione di circa 9 €/MWh sull’energia condivisa per valorizzare i
benefici apportati al sistema, importo fisso per 20 anni.
3 Del ricavo di circa 60 €/MWh (valore medio stimato su 20 anni) sull’energia
rinnovabile immessa in rete, variabile in base all’andamento del Prezzo Unico
Nazionale (PUN).
Tra le nuove regole GSE in ambito CER, rese noto l’11 aprile 2022, ci sono anche nuove modalità e tempistiche di calcolo dei contributi.
Comunità Energetiche in Italia
Dall’ultimo Barometro Elmec Solar sul Fotovoltaico in Italia è emerso il trend emergente della condivisione a livello locale dei sistemi di aoutoproduzione e condivisione attraverso le comunità energetiche. Estendendo il concetto, oltre alle CER esistono anche le CES, ossia Comunità Energetiche Sostenibili per autoproduzione, autoconsumo e condivisione di energia rinnovabile da fonti elettriche e termiche, che si integra con più grandi impianti a tecnologie pulite.
Nell’ambito del PNRR, per la promozione di Rinnovabili e autoconsumo sono tra l’altro previsti 2,2 miliardi di a sostegno alle comunità energetiche e delle strutture collettive di autoproduzione, ad esempio nei piccoli Comuni.
Come costituire una comunità energetica?
Vediamoo innanzitutto come costruire una comunità energetica. Il primo passo da compiere è la costituzione di un’entità legale tra i futuri soci della comunità, siano essi persone fisiche, piccole o medie imprese, enti territoriali o amministrazioni pubbliche locali. Dal momento che, per legge, lo scopo di una comunità energetica non può essere il profitto, le forme più comunemente utilizzate per ragioni di praticità e convenienza sono quelle dell’associazione non riconosciuta o della cooperativa. Il passo successivo consiste nell’individuare l’area dove installare l’impianto (o gli impianti) di produzione, che dev’essere in prossimità dei consumatori. Questo significa, per esempio, che un condominio può installare un impianto fotovoltaico sul tetto e condividere l’energia prodotta tra tutti gli appartamenti che hanno scelto di far parte della comunità.
Allo stesso modo si possono costituire comunità di quartiere, comunità agricole, comunità di borgo e così via. L’impianto non deve necessariamente essere di proprietà della comunità: può essere messo a disposizione da uno solo o più dei membri partecipanti o addirittura da un soggetto terzo. Il convenzionamento con Comuni o altri enti pubblici, affinché sostengano le spese di investimento per l’impianto, è per questa ragione una modalità spesso utilizzata. Ogni partecipante alla comunità energetica deve tuttavia installare uno smart meter, un contatore intelligente in grado di rilevare in tempo reale le informazioni inerenti produzione, autoconsumo, cessione e prelievo dalla rete dell’energia.
Come funziona una comunità energetica?
Una volta messo in esercizio l’impianto, la comunità può fare istanza – anche tramite un’azienda esternaf all’uopo delegata – al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa. È bene chiarire che gli incentivi non sono riconosciuti a tutta l’energia prodotta, ma solo a quella condivisa all’interno della comunità, cioè a quella consumata dai membri nella stessa fascia oraria di produzione.
Qualora la produzione sia superiore al consumo, per l’energia eccedente viene riconosciuto alla comunità il solo valore economico dell’energia, senza ulteriori benefici.
Tale energia può anche venire immagazzinata in sistemi di accumulo (tipicamente batterie elettrochimiche agli ioni di litio) per essere poi utilizzata quando le fonti rinnovabili non sono utilizzabili (per esempio di notte nel caso dei pannelli solari) o quando se ne verifichi la necessità (per esempio per far fronte a picchi di domanda).
Come ripartire fra i membri i ricavi derivanti dall’energia prodotta attiene alle regole di funzionamento della comunità energetica, che ciascuna comunità stabilisce liberamente attraverso un contratto di diritto privato. Per esempio si può decidere di ripartire i guadagni della vendita dell’energia in eccesso in modo uguale fra tutti i soci ma di privilegiare, nella suddivisione degli incentivi, quanti si sono adoperati affinché i propri consumi fossero contemporanei alla produzione di energia.
Da un punto di visto pratico, ogni membro della comunità continua a pagare per intero la bolletta al proprio fornitore di energia elettrica, ma riceve periodicamente dalla comunità un importo per la condivisione dei benefici garantiti alla comunità. Tale compenso, non essendo tassato, equivale di fatto a una riduzione della bolletta.
I benefici delle comunità energetiche